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In occasione della “XXVII Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle Vittime Innocenti di Mafia”
Programma

Io Emanuela Loi, agente della scorta di Paolo Borsellino

By Gio 17 Marzo 2022 No Comments

In occasione della “XXVII Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle Vittime Innocenti di Mafia” e del trentesimo anniversario delle stragi mafiose, l’Osservatorio per la Sicurezza e la Legalità della Regione Lazio, insieme a Libera e Atcl,  ha organizzato la messa in scena del  monologo teatrale “Io Emanuela Loi, agente della scorta di Paolo Borsellino. Il 23 maggio e il 19 luglio del 1992 sono due date indelebili nella memoria del nostro Paese, e nella memoria di ognuno di noi. Le stragi mafiose di Capaci e via D’Amelio rappresentano una delle pagine più dolorose della storia tormentata della nostra Repubblica e a distanza di trent’anni sono una ferita ancora sanguinante. Quei giorni rimangono scolpiti per sempre nella memoria di ciascuno di noi, spartiacque della storia e per molti, della propria vita.
“Io Emanuela” (regia di Sara Poli per Progetti e Regie, in scena Laura Mantovi) è la storia di Emanuela Loi, agente della scorta di Paolo Borsellino morta con il giudice di Palermo e con Agostino Catalano, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina nell’attentato del 19 luglio 1992 in via D’Amelio.
Lo spettacolo, tratto dal libro di Annalisa Strada, narra in prima persona la storia di Emanuela Loi, una ragazza come tante altre, una ragazza che alla fine degli anni ’80 sta costruendo il suo futuro. La giovane poliziotta di origini sarde avrebbe potuto restare una persona anonima, una delle tante persone che ogni giorno scelgono il proprio lavoro, crescono, invecchiano. E invece no, è entrata nella storia, perché perse la vita poco più che ventenne nell’attentato a Paolo Borsellino, nella strage di via d’Amelio, insieme al giudice e ad altri quattro colleghi. I loro nomi resteranno per sempre nella storia.
Uno spettacolo che fa venire i brividi, Un’ora di monologo che narra spietatamente di una realtà che non vorremmo esistesse, ma lo fa con un garbo straordinario, senza falsa retorica, senza sentimentalismi di sorta, con la lucidità di chi sa che se non facciamo qualcosa per denunciare la mafia che ancora oggi è radicata in tutto il Paese forse per molte altre Emanuela non ci sarà un futuro. Abbiamo deciso  di dare corpo e voce a questa giovane poliziotta per ricordare, con un piccolo gesto,  tutte le vittime innocenti di mafia e  quei cittadini che ancora oggi lottano quotidianamente in nome di valori fondamentali che sono alla base del nostro vivere civile e democratico esprimendo al contempo gratitudine nei confronti della Magistratura e delle Forze di Polizia .Ecco, un piccolo gesto, di questo sono fatte le grandi cose, di tanti piccoli gesti ed è proprio quello che Paolo Borsellino chiedeva di fare, chiedeva a tutti di parlare di mafia, di parlarne ovunque, ma anche di fare ciascuno la propria parte per ciò che possiamo fare, per ciò che sappiamo fare.

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