
A partire dal concetto di capovolgimento e dalle pratiche dell’antiabitudine, Crangon Crangon esplora un cambio di prospettiva. Cosa succede se vado verso ciò che non vedo? Cosa accade al corpo? Cosa si genera nel pensiero? Ideato da Daria Greco e performato da Valentina Sansone, Crangon Crangon percorre una traiettoria a ritroso, mettendo in discussione l’idea lineare e finalistica di progresso. Il corpo, che allude a una figura animale, è invitato a esperire l’inconsueta condizione di abitare tutti quegli spazi che trova alle proprie spalle, con un movimento contrario all’avanzare. La produzione di moto all’indietro sovverte l’ideologia del progredire e, nel farlo, rifonda la nozione di spazio in un inedito dispendio anatomico. Crangon Crangon si costruisce nell’ingenuità di un corpo alle prese con un mondo improgettato, al quale, dopo il primo stupore, cerca di dar senso.