
Nella cultura napoletana la donna ed in generale l’elemento femminile ha avuto sempre, nel corso dei secoli, una importanza straordinaria.
Infatti se si esaminano con attenzione i vari aspetti storici napoletani, in quasi tutti si ritrova non vista ma presente, la figura femminile. Tutto questo si ripercuote anche nel campo religioso, ne è testimonianza l’incredibile numero di feste e di culti dedicati alle varie Madonne.
E’ una realtà di Napoli e del meridione in generale una società falsamente patriarcale ma invece dominata dalla figura della donna.
Nel nostro concerto dunque la prostituta dei quartieri spagnoli chiamata la Ricciulina è nello stesso tempo donna ma anche Madonna cinquecentesca, così come lo sono le donne della “Serpe a Carolina” o le zitelle di Paisiello.
A queste immagini si contrappongono le donne a noi più vicine nel tempo, quelle popolari cantate da Viviani, quelle poetiche di di Giacomo o le violenti e appassionate di E.A. Mario.
In conclusione donne cantate o decantate, canzoni mai cantate da donne e ricanta-te attraverso quella formula magica, irripetibile incanto, che è la musica e la voce.