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BARTOLINI/BARONIO
Programma

DIALOGHI_RedReading#13 UN GIORNO BIANCO

By Ven 11 Dicembre 2020 Dicembre 15th, 2020 No Comments

un viaggio a ritroso nel progetto 333km Esercizi sull’abitare#2

In questo primo DIALOGO apriamo un tempo di riflessioni a partire da uno dei dispositivi che ha nutrito la seconda tappa del progetto Esercizi sull’abitare che ha debuttato con lo spettacolo 333km al Romaeuropa Festival 2020.

Il dispositivo del RedReading#13 Un giorno bianco è andato in scena durante le residenze svolte dalla compagnia in alcuni comuni della regione Lazio. Attraverso le parole e i suoni di Un giorno bianco abbiamo immaginato un Dialogo come un viaggio a ritroso nelle residenze e negli incontri vissuti durante l’estate 2020. Una narrazione che si articola su più livelli: il libro di riferimento del RedReading (Ho costruito una casa da giardiniere di Gilles Clément – ed.Quodlibet), l’indagine sull’abitare fatta durante la residenza, alcuni racconti degli abitanti. Punto di partenza alcune domande: Cos’è casa? Dove sono i luoghi marginali di cui riappropriarci perché diventino spazi di resistenza, pratiche di cambiamento? Quali esercizi di cura? Chi sono le persone che abbiamo incontrato, e cosa resta di quell’incontro? Cosa ha significato portare il RedReading durante il viaggio prima di arrivare al debutto dello spettacolo 333km?

La lettura di alcune parti del RedReading Un giorno bianco è intesa come un esercizio, una ulteriore possibilità di trovare altre connessioni, di continuare a stare in ascolto del canto dei luoghi e delle persone incontrate. Attraverso questo dispositivo dialogico ospitato dallo Spazio Rossellini possiamo così condividere le modalità e le intenzioni dell’intero progetto mostrandone uno dei suoi testi di riferimento.

Grazie alla collaborazione di Atcl i chilometri degli Esercizi sull’abitare sono diventati 333 e ci hanno permesso di partire dalla città di Roma, passare per Ostia e concentrarci nell’indagine dei territori della provincia (Maenza, Castrocielo, Val Comino). Focus di questo dialogo le voci del mondo giovanile incontrato durante il viaggio: il Centro Giovani e Scuola d’Arte MateMù di Roma da cui siamo partiti, l’Eko Orchestra di Castrocielo e il Festival Castellinaria di Alvito. In ciascun luogo ospitante, su un piano d’indagine specifico, attorno alle dimensioni aperte dalla lettura pubblica del testo di Clément e dalle parole “casa”, “abitare”, “cura”, “comunità”, “convivenza”, si è costruita una geografia umana dell’abitare nata a partire dalle risposte degli abitanti incontrati.

C’è un respirare collettivo che cerchiamo dentro questo progetto, ogni luogo ha costruito la rete di questo viaggio come un esercizio di cura, “un giorno bianco” da cui ripartire, una pagina vuota, una finestra aperta da cui poter guardare dentro – il singolare – e contemporaneamente fuori – il plurale – disegnando un territorio, cercando un nuovo paesaggio. “La vita è un insieme di reti incarnate. Facciamo parte della comunità della vita, costituita di relazioni con altri. Non possiamo restare fuori dal canto della vita. Noi siamo fatti di questa musica: è la nostra natura. È necessario imparare ad abitare quelle relazioni che sono la fonte, la sostanza e la bellezza della vita stessa”.

 

Spettacolo registrato allo Spazio Rossellini nell’ambito della rassegna LA RETE DEI TEATRI promossa da ATCL

Visione gratuita su http://atclmagazine.it/live

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