
“La vacanza” è uno spazio imprevisto dove tre anime alla deriva si raccontano e si mettono a nudo. L’ incontro avviene in un cimitero dove due donne e un uomo vanno a trovare i loro “angeli”: i figli per le due donne, il compagno per l’uomo. Tre vite spezzate da un abbandono che le ha rese vuote e ripetitive. Due mater dolorose e una mater di nulla, come si definisce l’uomo, si confideranno fino al punto di “mostrarsi” le ferite più profonde e i desideri più nascosti. Sarà l’uomo a proporre alle due madri una fuga, la “vacanza” di una notte per lasciarsi andare e ritrovare quel poco di gioia che anche tre sconosciuti possono regalarsi. L’esaltazione di una notte in riva al mare restituisce loro l’illusione di poter fuggire dal dolore e dal vuoto. Ma quella notte rubata sarà divertente, piena di ironia e di parole forti e penetranti. “La vacanza” finisce e loro tornano al quotidiano con le tracce interiori di una felicità passeggera. Orsetta De Rossi, Sabrina Knaflitz e Pino Strabioli con intensità e comprensione profonda dei caratteri offrono una interpretazione che restituisce, attraverso la lettura del testo, le pieghe più nascoste di tre psicologie che ci invitano a riflettere sulla perdita, sulle figure chiave della nostra vita e sul come si sopravvive al dolore. “La vacanza” è il primo testo teatrale scritto da Giovanni Anversa.