Augmented Me è una storia creativa della vita di una donna, raccontata attraverso la danza, le immagini e suoni generati in tempo reale.
La storia parla della sua infanzia in una famiglia tradizionale, delle difficoltà di non essere accettata per le sue scelte e della sensazione di essere respinta che la seguirà per tutta la vita. Lei cerca di trasformare queste difficoltà attraverso il suo ritorno alla realtà, sperimentando un percorso di riconcialiazione con il suo passato, per raggiungere un luogo fatto di pace e accettazione, dove il giudizio si arresta e appare quello che potremmo chiamare il suo sé interiore. In sostanza è il rifiuto trasformato in energia per lo sviluppo della crescita interiore.
Questo progetto nasce da una ricerca sul rapporto tra i nuovi media, la musica e la danza contemporanea. I movimenti coreografici, costruiti sulla base del gesto quotidiano, drammatizzano i pensieri e le azioni della protagonista. Il contenuto visivo non è descrittivo ma cerca di raccontare la storia con un linguaggio astratto indicando il lato invisibile della storia attraverso la gestualità della performer. La musica contribuisce nella determinazione di un ambiente emozionale di una condizione senza tempo. Il linguaggio musicale è la metafora del contrasto e la difficoltà tra la donna e la sua famiglia.
La storia viene narrata in maniera astratta da una voce fuori campo come contributo all’integrazione tra gli elementi visivi e sonori con la danza. La performance adotta una struttura omogenea che non privilegia nessuna delle componenti dello spettacolo.
La struttura della scenografia è costituita da un cilindro di tulle trasparente sul quale vengono realizzate le proiezioni. Con un’opportuna illuminazione il tulle può diventare trasparente per mostrare la parte interna. Può inoltre contemporaneamente mostrare sia proiezioni non full screen che lo spazio interno dove si muove la performer.