
Un testo della drammaturga Rebecca Kricheldorf, una riscrittura delle Tre sorelle di Cechov trasposte ai nostri giorni, ricco di suggestioni.
Le feste di compleanno di Irina sono sempre state un fallimento completo: brutta musica, tentati suicidi, gravidanze improvvise, litigi e malauguri per il futuro. È il terzo anno consecutivo che va così: tutti ora sono buttati per terra, annoiati, in attesa che qualche cosa di diverso accada. In attesa che la vita celebri il proprio cammino con un regalo sorprendente, che porti un poʼ di leggerezza e di speranza. Ma forse non è ancora arrivato il momento di darsi allʼallegria.
Villa dolorosa è un gioco di sguardi: quello di Rebekka Kricheldorf incrocia lo
sguardo di Cechov.
In Germania, ai nostri giorni, in una villa un poʼ fatiscente, abitata da una strana famiglia, si festeggia un compleanno e allʼorizzonte, sullo sfondo, si intravede “Tre sorelle”, il
capolavoro. Cambiano le regole del gioco, ma lʼobiettivo è sempre lo stesso: afferrare la
vita. Con leggerezza e col sorriso sulle labbra, malgrado il titolo un poco ingannevole! Ci si interroga sulla felicità, sul lavoro, sullʼamore e su tante altre cose. Il tempo scorre, ogni anno si festeggiano i compleanni, ma ogni volta è diverso, qualcosa nelle nostre tre sorelle è cambiato, anche se non si vede chiaramente. Di certo, alla fine, la vita non l’afferri mai, ti sfugge da tutte le parti.