
Non esiste un luogo per l’esotico, si tratta di pura rappresentazione. Ma proprio la sua vacuità astratta può divenire uno spazio reale, un contenitore da risignificare. Panoramic Banana è una collezione di suoni, danze ed immagini, apparecchiate come un catalogo, che alludono ad una storia di conquiste e soprusi, perpetrata in un resort ai confini del mondo. Evocazione di un ambiente che fa fede ad un unico principio selvaggio: la mescolanza, la prossimità, l’incomprensibile euforia di un patto tra carnefici e vittime. Mentre gli etnologi si riconvertono ad esaminare l’ultima inossidabile tribù ancora in circolazione – quella turistica – e gli antropologi si danno alla macchia occupandosi di serie televisive, il pensiero selvaggio viene dimenticato dall’entertainment ma prolifera indisturbato nella foschia, assolutamente cruciale per il futuro dell’umanità.
