
Siamo in Austria, nel secondo dopoguerra. Un direttore d’orchestra, sta per dare inizio ad un concerto. S’interrompe e fa una domanda: “che cos’è la musica?”. Poi rievoca Mozart in un sogno che mescola l’opera e la vita come se l’una fosse lo specchio dell’altra, in un unico mondo poetico fatto di burla e di un sapore di morte.