
In uno spazio post-moderno al termine di una festa pre-matrimoniale lo sposo rimane solo in una notte di luna piena. Frastornato dall’improvviso mutamento di atmosfera i versi dannunziani lo proiettano in una dimensione di sogno. Intorno a lui frammenti di musica, voci, presenze lo rendono protagonista e non più spettatore. Musica e versi lo travolgono vorticosamente, realizzando una mirabile consonanza tra realtà e immaginazione. Ed è qui che irrompono con forza il testo ”La Figlia di Iorio” e la sapiente e pura forma creativa della musica jazz. In una sorta di iniziazione di sapore misterico l’uomo vivrà un intenso viaggio di conoscenza. Al primo sorgere del sole si troverà di nuovo solo. Rotti gli schemi, può finalmente diventare il poeta della sua stessa vita celebrando così un nuovo battesimo.
