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Programma

CI-KOREA

By Ven 10 Gennaio 2025 Gennaio 20th, 2025 No Comments

18|19 GENNAIO DALLE ORE 20
Due giorni, quattro progetti di danza!
La mini-rassegna dedicato all’arte coreutica contemporanea presso Carrozzerie NOT, in collaborazione con ATCL.

Per info e prenotazioni clicca qui
carrozzerienot@gmail.com
3471891714
Via Panfilo Castaldi, 28, Roma

18 gennaio h 20

FRANCESCA SANTAMARIA
GOOD VIBES ONLY (beta test)

“GOOD VIBES ONLY (beta test)” è il primo capitolo del macroprogetto “GOOD VIBES ONLY”. 
Il lavoro si articola come un beta test, ovvero la prima fase di verifica di un software in condizioni di utilizzo reali da parte di utenti reali. Il progetto nasce per indagare il concetto di scrolling e, prendendo in prestito la struttura del free trial, arriva ad interrogarsi sulle logiche sociali contemporanee, in particolare sul rapporto tra performatività e consumo.
“GOOD VIBES ONLY” è un macroprogetto, attualmente in via di sviluppo, frutto del percorso di ricerca triennale all’interno dell’hub milanese Incubatore per futur_ coreograf_ CIMD 2022/24.
“GOOD VIBES ONLY” nasce da un’indagine sullo scrolling. Un atto fisico semplice, veloce, immediato.Un gesto singolo, ripetitivo, ossessivo, che l’essere umano del ventunesimo secolo esegue in media almeno cento volte al giorno. Un’azione che, dallo scorrere di un dito su uno schermo, permette di viaggiare, potenzialmente all’infinito, tra innumerevoli contenuti. Un’azione che nella sua semplicità e nella sua ridotta ampiezza fisica, apre una voragine di interrogativi esistenziali, politici, sociologici, etici sul mondo contemporaneo. Un’ azione che, aprendo così tante finestre allo stesso tempo necessita di riprendere, anche nella forma produttiva, la sfaccettatura ontologica che la caratterizza.

 

18 gennaio h 21

NOEMI PIVA
MUA

MUA’ è “camminiamo insieme?” mano nella mano con l’altra te
MUA’ sono io mille volte
MUA’ è un bacio sugli occhi di tua figlia
MUA’ sono io e tu, io più tu, io meno tu
MUA’ è un augurio di morte ma poi chiedi scusa
Una stanza verde accoglie due figure apparentemente identiche che si incontrano, fondono e confondono, costruendo un mondo a loro somiglianza. La “regola del gioco” che circoscrive l’interazione fra le due è lo sviluppo graduale della voce che utilizza la lettera M dalla lallazione al tautogramma. Il suono invade plasticamente lo spazio legandosi ai corpi che lo abitano, per poi descriversi in vere e proprie conversazioni dove il suo valore architettonico gioca un ruolo fondamentale alla trasmissione di un senso spesso slegato dall’azione.
La stanza è il luogo in cui confrontarsi con sé stessa e l’altra: amica immaginaria, stessa identica persona, madre.
Inaspettata, emerge la possibilità di un “fuori”. Il passo in direzione di quell’altrove porta con sé il sapore di un abbandono, morte che traghetta oltre la stanza da giochi, prigione color pastello, utero materno: contenitore in cui marinare, un’ultima volta, sola.
La ricerca intende consegnare una lettura poetica della realtà ri-edificata attraverso “paesaggi metafisici che contengono il mondo”, in una sensuale materialità che restituisca la percezione inesorabilmente frammentaria che l’uomo possa farne. Infanzia, gioco, ironia sono fra i sapori attraverso cui trasmettere la complessità della realtà. Attraverso queste lenti, vengono esplorate le sue “pesantezze” riconsegnate con la serietà del bambino quando, giocando, ti svela le profondità dell’esistenza.

 

19 gennaio h 20

VITTORIO PAGANI
SUPERSTELLA (studio)

Cosa vuol dire creare danza al giorno d’oggi?
L’atto creativo può ignorare l’esperienza personale?
Continuando le ricerche iniziate con A Solo in the Spotlights (2022), Vittorio Pagani si interroga sui meccanismi di produzione e diffusione delle opere di danza, sull’importanza delle icone e la loro distruzione, sull’incontro tra idealizzazione e realtà.
SUPERSTELLA cristallizza un attimo nella carriera del creatore che, guardando alla strada già percorsa ed al cammino futuro ancora da tracciare, naviga le richieste del mercato, l’atto creativo stesso ed il contesto in cui viene collocato.

Questo limbo creativo fatto di backstage, flashbacks e prospettive future fa del presente uno spazio dove nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma.

Traendo ispirazione dalle storie delle grandi STELLE che hanno fatto la storia dell’arte e dal mito della fama e della celebrità, questa performance unisce testi, proiezioni e danza in conversazione con la poetica di Fellini, gli studi sul divismo di Kenneth Anger e Richard Dyer ed i dispositivi letterari di Joyce Carol Oates.

 

19 gennaio h 21

ANNALISA LIMARDI
NO

Questo progetto nasce dalla necessità di rielaborare delle ferite profonde riguardanti situazioni di abuso, in cui i miei confini personali ed intimi sono stati oltrepassati senza che io potessi difenderli e dunque difendermi. Riportare alla luce queste ferite ha scatenato in me un processo di autoanalisi di molte dinamiche che ritrovo nella mia vita in cui effettivamente anche nel piccolo il confine viene costantemente minato. A questo punto, però, ho dovuto onestamente constatare che in me ci fosse un’estrema difficoltà nel riconoscere questi confini, e che di conseguenza fosse estremamente faticoso esprimerli e difenderli. “NO” è ciò che troppo spesso avrei voluto dire e non ho detto, forse per vergogna, per paura, per incoscienza o per ingenuità. È un tema che mi riguarda personalmente, per la mia storia di vita individuale, ma sento che ha a che fare anche con un discorso più ampio, generale. Anzi, diciamo pure “di genere”. Perché penso che le radici di questa paura ad alzare la voce, a farsi valere, di questo bisogno di essere ubbidienti e devoti per essere accettati, siano di natura sociale e abbiano un impatto maggiormente violento sulle donne.

© 2019 A.T.C.L.

Associazione Teatrale
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