Una compagnia formata da una registra/attrice e due attori ha preparato uno spettacolo per bambini sul famoso Cirano di Bergerac, nella forma della Commedia dell’Arte, e si appresta a fare l’ultima prova proprio poco prima dell’arrivo del pubblico, ma l’attore che deve interpretare Cirano va in crisi: non se la sente di dare voce a un personaggio che tutti prendono in giro, per il grosso naso, perché anche lui da bambino ha sofferto molto per gli sfottò dei suoi coetanei. Ma non è la prima volta. Lui, paladino delle ingiustizie, aveva già mandato a monte lo spettacolo precedente su Peter Pan perché riteneva che Capitan Uncino fosse “bullizzato” dal bambino volante. La regista e l’altro attore cercano di spronarlo e incoraggiarlo così la prova inizia e tra crisi e interruzioni si riesce ad arrivare alla fine. Lo spettacolo presenta ai più piccoli la romantica storia del coraggioso spadaccino che per amore di Rossana, che ama segretamente, dona la sua abilità poetica al suo più fortunato rivale in amore: il bel Cristiano. Cirano metterà le parole, Cristiano la bellezza. Basterà questo stratagemma a convincere Rossana che il suo amato è anche un abile paroliere? E poi c’è la guerra che, anche se finta, è sempre difficile da rappresentare, oggi più che mai vista la sua tragica attualità. Allora meglio recitare una guerra buffa, fuori dagli schemi strizzando l’occhio alla clownerie. Ma la guerra anche se finta non porta mai con sé il lieto fine, quali parole troverà allora Cirano? Grazie al meccanismo metateatrale e all’uso delle maschere, lo spettacolo accompagna i più piccoli a seguire una storia classica sul rapporto tra sostanza e apparenza, coerenza morale e fedeltà amorosa.