ANAPODA – dal greco, “sottosopra” – nasce dall’urgenza di capovolgere ogni logica sfidando la percezione visiva ordinaria e giocando con i propri miti e mostri interiori, per farli incontrare con lo sguardo di chi, osservando a sua volta, capovolgerà ancora la visione seguendo la propria percezione razionale ed emotiva. Un giro di giostra, di occhi, di maschere e identità ispirate all’immaginario della fotografa spagnola Ana Hell. Due donne dall’aspetto bizzarro vengono catapultate in un mondo sottosopra dove frammenti di vissuto e stereotipi idealizzati dalle svariate personalità si mescolano, trasportate in un’altra dimensione dove tutto scorre al contrario. Un mondo ribaltato nel quale il cielo diviene pavimento in una continua illusoria percezione del corpo.